13 maggio — 19 giugno 2022
Le Nove hotel
È un evento
Ceramic Pavilion
a cura di
Davide Parolin
Distaccandosi in maniera significativa dall’immaginario visivo della ceramica tradizionale, Giulio Polloniato crea uno scenario inedito nel quale la rigida fragilità dei materiali si riscopre dinamica e leggera. Le sculture presentano in apparenza le qualità fisiche di supporti differenti quali stoffa, carta o plastica allontanandosi dalle modalità attraverso le quali solitamente le paste terrose sono indagate. Queste soluzioni che da un lato tradiscono il materiale con il quale i lavori sono stati creati, guardandole più da vicino, ci riportano con estrema trasparenza alla loro natura originaria di oggetti in ceramica: la ruvidezza e la porosità della superficie, la quale si presenta spesso grezza, friabile e terrosa, ci mostra un approccio che abbraccia con curiosità le imperfezioni di una materia che si apre all’imprevisto.
In Unfolding practices la scultura diventa dispositivo di dispersione di forme e di significati che si apre allo spazio lasciandosi attraversare da aria e luce, i contorni dei lavori si fanno imprecisi e la massa di ogni oggetto tende a ridursi fino a raggiungere una leggerezza tale da permettere all’aria di sollevare l’oggetto stesso, rendendo volatile e volante la sostanza ceramica. La rottura di un oggetto non è più un imprevisto ma processo di trasformazione.
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Giulio Polloniato (Bassano del Grappa, 1996)
Artista poliedrico, nella sua pratica abbraccia media differenti mantenendo una poetica coerente frutto di una costante ricerca che si è evoluta e trasformata attraverso gli anni. Dalla scultura all’installazione sonora, Giulio Polloniato ha percorso mezzi espressivi spesso molto differenti mantenendo però una costante attenzione verso la ceramica, tecnica appresa dalla tradizione locale che ha poi trasformato in un linguaggio inedito per esprimere il proprio punto di vista sul mondo, giungendo a risultati spesso diametralmente opposti ad un più convenzionale utilizzo di questo materiale. La forte preparazione, unita ad una capacità di interpretazione della ceramica spiccatamente trasversale, lo hanno portato a vincere premi e residenze dal respiro nazionale (Grottaglie, Firenze, Padova) e ad esporre i suoi lavori in tutta Italia e Europa. Attualmente vive e lavora a Venezia.
Davide Parolin (Bassano del Grappa, 1996)
Attivo come ricercatore e curatore indipendente, muove le proprie indagini negli interstizi che vengono a crearsi tra un confine e l’altro, accostando oggetti e idee non per somiglianza ma per differenza. Analizzando il suono con un approccio visuale e il visivo con un approccio sonoro, focalizza i propri interessi sull’iscrizione non sinestetica bensì fisica di un senso sull’altro, creando collegamenti critici e originali tra oggetti di diversa natura. Archivista e collezionista di immagini, scrive testi di arte e musica contemporanea, ha curato mostre collettive e personali, residenze artistiche, programmazioni musicali. Attualmente vive e lavora a Bruxelles.