Il collettivo SANO/SANO, formato dagli artisti grottagliesi Dario Miale e Giorgio Di Palma, presenta per la prima volta insieme i quattro progetti realizzati dal 2013 al 2018.
SCEMO CHI LEGGE
di Luca Bochicchio*
sano/sano è un collettivo artistico, esteticamente poco edificante ma ineccepibile, concettualmente convincente, eticamente sincero.
sano/sano nasce nel 2013 a Grottaglie (Taranto), dalle menti inquiete e inquietanti di Giorgio di Palma (1981, artista ceramista) e Dario Miale (1985, fotografo). Il nome di questa entità artistica, della quale essi e soltanto essi, in una corrispondenza di amorosi sensi, fanno parte, contiene e sviluppa in potenza la missione dei loro progetti: sano-sano, in dialetto grottagliese, significa “persona poco furba, quasi ingenua”. Bisogna ammettere che nell’era dell’io ipertrofico, amplificato dalle estensioni digitali e dall’occhio delle videocamere costantemente ego-riferite, questa ammissione, anzi assunzione di mediocrità, rivendicata fin nel nome che si attribuiscono di Palma e Miale, sottintende una scelta consapevole e discretamente originale, per lo meno in controtendenza e dunque già solo per questo meritevole di attenzione: svalorizzare gli autori per deviare l’attenzione degli altri solo e soltanto sul progetto. Come dire: leggi “sano-sano” e già sai che siamo due minchioni, quindi non badare a noi, vai al sodo, segui la storia.
La storia, appunto.
sano/sano a oggi ha prodotto quattro lavori, opere uniche e compiute, la cui articolazione complessa si snoda nello spazio e nel tempo attraverso installazioni composte da sculture in ceramica, fotografie, grafiche, ambienti, video e oggetti. Ogni dettaglio è curato e concorre a tessere il filo di una narrazione sincronica, il racconto non lineare di un tema, di un fenomeno, di un fatto. Un pensiero sociale serpeggia e unisce tutti i progetti, un’urgenza al contempo etica ed espressiva, anche se poi molti oggetti prodotti sono in vendita per finanziare il collettivo e renderlo così auto-sostenibile (si rigenera come un drago policefalo, o come la coda della lucertola, per restare umili). La combo talvolta è micidiale e incontenibile è l’orchestrazione di mezzi e linguaggi espressivi, così come l’investimento di risorse, tecnologie e competenze per sostenere un’idea forte, un approccio ironico, irriverente, financo demenziale, che affronta tabù sociali e degenerazioni culturali del nostro tempo e del nostro paese (qui e ora).
Cacate è il progetto con cui esordisce sano/sano nel 2013, presentato dal sagace testo di Federico Annicchiarico. Uno sguardo proiettato su una latrina pubblica e sui suoi schivi frequentatori. Con Made in Italy sano/sano nel 2014 entra nei distretti cinesi italiani, per vivere, immortalare e replicare quel che molti sanno o credono di sapere sui Cinesi in Italia, questi sconosciuti. Con Saluti da… (2016) cresce il livello della critica sociale: sano/sano stigmatizza una delle degenerazioni che affliggono il Bel Paese, ovvero il turismo di massa, in una sineddoche che vale per l’intero mondo globalizzato. Nel 2018 Kit Extra, fottendosene di un altro dogma del XXI secolo, il politically correct, porta nelle case degli italiani le polveri tossiche dell’Ilva, e non solo quelle.
Sguardo cinico, sguardo crudo e acido, sguardo nostalgico e disincantato. Il vero tema di sano/sano è lo sguardo: foto e ceramica sono mezzi supremi di restituzione ottica e plastica, dispositivi per ricreare simbolicamente e analogicamente uno spaccato di mondo, un frammento di delirio quotidiano.
Navigate, cosmonauti del web, navigate il sito sanosano.it, vi accoglierà il teaser del quinto e ancora inedito progetto 2021. L’anteprima è online da mesi, per un’uscita dell’opera completa programmata a oltre un anno di distanza. Vola basso sano/sano, ma solo apparentemente: il suo gioco e le sue energie si alimentano della nostra curiosità, della nostra logica ingannata dalla parvenza “poco furba, quasi ingenua” del loro dubbio e bieco understatement. Sano-sano (o ingenuo) è davvero l’artista? Oppure chi è osservato, chi guarda?
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* Docente di Comunicazione dei Beni Culturali all’Università di Genova e Direttore di MuDA / Casa Museo Jorn, Albissola Marina